26 novembre 2016

"Incontriamo il nostro tempo con Tito" dal 3 dicembre

Dal 3 dicembre all'8 gennaio (prorogata fino al 29) - Scuderie Chigi-Albani


Incontri di artisti diversi, in tempi diversi ma negli stessi luoghi. Paolo Crucili, Luigi Fondi, Paolo Carlo Monizzi e Riccardo Sanna in una metaforica udienza con Tito. 

Il tempo è uno strumento fluido, liquido, immateriale ma essenziale per misurare le scelte e l’evoluzione del nostro vissuto. Per un artista il tempo diventa incalzante, serrato e nemico quando esso si scontra con la genesi dell’opera, o con i maestri che lo hanno preceduto e ancora di più con quello che lascerà del suo percorso. Se degli artisti si fermano, e si raffrontano ad un grande mastro a loro contemporaneo senza volerlo necessariamente imitare ma solo ammirare ed omaggiare, allora vi è stasi, quiete, pacatezza e serena volontà di creare un evento di grande valore simbolico che ricorderanno per sempre.
“Incontriamo il nostro tempo” è un progetto aspecifico, difficile da inquadrare in un determinato fenomeno artistico, la potremmo definire come una mostra itinerante, mobile nella collezione, di quattro maestri-amici, che come ho detto molte volte, non si somigliano in nessun aspetto. Formazioni diverse, aspirazioni diverse, linguaggi e materiali spesso opposti creano un unicum in questo scenario contemporaneo di eventi artistici che molto spesso si copiano, si fanno il verso tra loro, acclamano grandi personaggi, ma che poi rischiano di vedere sfumato il contenuto. I nostri quattro amici curano con dovizia di particolari sia il contenuto emotivo delle scelte espositive, le location che sono sempre contenitori unici e irripetibili e curano il messaggio intrinseco di ogni nuova esperienza. Vi è in questo grande passione, grande umanità e lungimiranza. Siamo a Viterbo, terra di spettacolare storia ed architettura ed in questa magnifica cornice i nostri quattro autori omaggiano il grande maestro Tito, all’anagrafe Fernando Amodei, con opere specificatamente volute per creare un filo rosso tra loro e l’artista omaggiato, in una delicata e sottile reinterpretazione in chiave intimistica. Tito è geniale pittore ed incisore, la sua vita in bilico-equilibrio tra dovere religioso e enfasi artistica, è parte fondamentale della sua poetica. Artista e passionista come spesso viene citato, Tito che è stato ed è, realizzatore di sculture, mosaici e vetrate in molte chiese. Egli rappresenta dunque senza ombra di dubbio fonte di grande ispirazione, sia per la sintesi formale, sia per la straordinaria modernità del suo linguaggio. Così troviamo i quattro artisti di “Incontriamo il nostro Tempo”, ad un nuovo tavolo di confronto, ma questa volta a parlare saranno in cinque. Paolo Crucili è una persona mite e gentile, doti straordinariamente perdute, che si esprime attraverso una destrutturalizzazione dell’immagine molto personale, con pochi riferimenti figurati, il tutto immerso il un’ovattata stasi di quiete e delicatezza. Luigi Fondi arguto e colto professore d’arte, ha dal suo canto una ricca conoscenza dei materiali che usa, marmi, pietre, legni ed attraverso la sapiente manipolazione crea quasi delle macchine processionali di grande impatto emozionale, ricche di dettagli dai richiami tribali, in una danza serrata tra forma e materia. Con Paolo Carlo Monizzi si passa ad un linguaggio artistico di tutt’altro genere, lui scenografo conoscitore dell’architettura e delle sue dinamiche, crea attraverso l’uso dei materiali più disparati, delle scene teatrali di oggetti che acquisiscono una funzione specifica in uno spazio specifico, tutto sagacemente dotato di una vena polemica, sociale e politica. E Riccardo Sanna, pacato e sereno pittore che mantiene intatta la poetica del cavalletto, del romanticismo dato dallo studiolo di pittura che da sulla vallata, che dipinge le ugge delle stagioni, i colori sfumati delle ore. Ma nelle sue opere non vediamo ne le valli, ne le scene di bucolica memoria, ma il suo dato stilistico si sintetizza nell’immagine di una porta, diroccata, aperta o chiusa per sempre, elemento ricco di significato. Quando si usa l’espressione “Il linguaggio universale dell’arte” ecco io credo ci sia nella forza di questi artisti di portare avanti un progetto univoco lontano da personalismi, un messaggio forte che lascia intravedere una verità dell’arte spesso perduta. 

Elisa Polidori - Storico e Critico d’Arte 


Tito Amodei

Pittore,scultore,incisore, è nato a Colli al Volturno (Isernia). Membro della Comunità passionista della Scala Santa, vive a Roma. Diplomato all’ Accademia di Belle Arti di Firenze, inizia l’attività espositiva, in Italia e all’estero, nel 1964. Ha al suo attivo molti interventi decorativi in ambienti pubblici, specialmente chiese. Il suo impegno per il sacro nell’arte si esprime anche attraverso conferenze e pubblicazioni e promuovendo mostre nel settore. Nel 1970 ha fondato a Roma il Centro di Sperimentazione Artistica Sala 1, che svolge una attività culturale internazionale tra le più vive della Capitale. In mostra a Soriano nel Cimino saranno presenti 10 sculture e 6 opere pittoriche.

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