Domenica 28 giugno apertura della Torre di Chia e della "casa di luce" di Pier Paolo Pasolini!
Dal febbraio 2019,
grazie a un accordo tra i proprietari e la cooperativa sociale Il Camaleonte,
la Torre di Chia
e il castello/abitazione di Pier Paolo Pasolini aprono al
pubblico una volta al mese.
La prossima apertura sarà domenica 28 giugno 2020 alle ore 10:30. Prenotazione obbligatoria!
Una “casa
di luce”, questo voleva realizzare Pier Paolo Pasolini quando
nel 1970 acquistò i ruderi del castello di Colle Casale adiacenti
la Torre di Chia. E questo fece, disegnando lui stesso l’abitazione
addossata al murale rimasto, due ali affiancate alla torre mozza del
castelletto scandite da pareti di legno e ampie vetrate, aiutato da un
giovanissimo Dante Ferretti. Un capolavoro di integrazione nel paesaggio, una
casa di pietra e vetro mimetizzata fra le rocce e il verde della natura
circostante in cui Pier Paolo Pasolini visse
spesso negli ultimi anni della sua vita. Qui lavorò al
romanzo rimasto incompiuto, Petrolio (Einaudi, 1992) e a molte delle sue
Lettere luterane.
Un luogo in cui
ricercare un ritorno ad uno stato di natura incontaminato, dove poter trovare
la condizione ideale per lavorare, da dove poter esprimere, con la forza
rigenerante di una "solitudine scelta come un bene", la condanna allo
"sgretolamento" della civiltà e al nuovo potere del
consumismo.
Si
innamorò della Torre nella primavera
del 1964 girando le prime sequenze del film Il Vangelo secondo Matteo. Per le
scene del battesimo di Gesù, infatti, scelse il torrente Castello che scorre sotto la Torre di
Chia.
"Sono solo, in
mezzo alla campagna: in una solitudine reale, scelta come un bene. Qui non ho
niente da perdere (e perciò
posso dire tutto), ma non ho neanche niente da guadagnare (e perciò
posso dire tutto a maggior ragione)."
Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, 1976
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