La Torre di Chia, dotata di un’originale pianta pentagonale e alta 42 metri, era
circondata da un sistema di mura merlate in stile ghibellino; sul lato
orientale del recinto difensivo sorgeva il Castello di Colle Casale. Non si
conosce la datazione esatta del fortilizio ma un documento del 1260 ne attesta
il passaggio di proprietà alla Camera Apostolica dal feudatario Cappello,
processato per eresia. La fortezza fu degli Orsini, poi dei Colonna, dei
Borghese e infine dei Della Rovere. Venne distrutta dalle truppe di mercenari
bretoni assoldate dal Cardinale Roberto di Ginevra con l'intento di schiacciare
le terre che non si assoggettavano al papato.
Nella
primavera del 1964, mentre gira le prime sequenze del film Il Vangelo secondo Matteo,
Pier Paolo Pasolini s’innamora dei ruderi del fortilizio medioevale che si
trova nella parte alta del colle circondato da profonde e selvagge forre, da
cui sale il rumore del torrente Castello. È appunto questo il luogo scelto dal
regista per filmare le scene del battesimo di Gesù, nel territorio di Chia, frazione di
Soriano nel Cimino (VT): Fosso Castello - scenario ideale per la trasposizione
delle topografie palestinesi - diventa quindi il Giordano.
Fosso Castello in un fotogramma del film Il Vangelo secondo Matteo |
Anche altri
registi scelsero questa zona affascinante per girare le loro opere
cinematografiche, ad esempio Stanley Kubrick per alcune scene del
film Spartacus (1960) e Mario Monicelli per
l'indimenticabile Armata Brancaleone (1966).
Cascate di Fosso Castello |
“Ebbene,
ti confiderò, prima di lasciarti,/ che io vorrei essere scrittore di musica,/
vivere con degli strumenti/ dentro la torre di Viterbo che non riesco a
comprare/ nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto/ sarebbe impazzito
di gioia nel vedersi ricreato con tanta/ innocenza di querce, colli, acque e
botri,/ e lì comporre musica/ l’unica azione espressiva/ forse, alta, e
indefinibile come le azioni della realtà”. (Pier Paolo Pasolini, Poeta delle ceneri,
1966, in Tutte le poesie, a cura di W. Siti, II, Meridiani Mondadori, Milano
2003).
L'acquisto
della Torre e del terreno che la circonda si realizza solo nell'autunno del
1970. Pasolini provvederà al
restauro del castello abbandonato disegnando lui stesso la sua “casa di luce” con
l’aiuto di un giovane Dante Ferretti, poi scenografo premio Oscar.
Dalla torre
mozza centrale, ingresso dell’abitazione, si aprono due ali scandite da pareti
di legno ed enormi vetrate rivolte verso la verde Val Tiberina. Le stanze, di
essenzialità francescana, poggiano su un basamento in sasso che accoglie i
dislivelli naturali del luogo. Un capolavoro di integrazione nel paesaggio, una
casa di pietra e di vetro mimetizzata fra le rocce e il verde della natura
circostante.
Pier
Paolo Pasolini visse spesso a Chia negli ultimi anni della sua vita per
scrivere e riflettere. Qui lavorò al romanzo rimasto incompiuto, Petrolio (Einaudi,
1992) e da qui spedì molte delle sue Lettere
luterane.
Castello di Colle Casale |
Grazie a un accordo tra i proprietari e la cooperativa Sociale Il Camaleonte, la Torre di Chia e il castello/abitazione di Pasolini saranno aperti al pubblico una domenica al mese con visita guidata. È obbligatoria la prenotazione.
Per maggiori informazioni e date di apertura clicca qui.
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