19 gennaio 2019

Torre di Chia - Castello di Colle Casale - Pier Paolo Pasolini

Cenni storici

La Torre di Chia, dotata di un’originale pianta pentagonale e alta 42 metri, era circondata da un sistema di mura merlate in stile ghibellino; sul lato orientale del recinto difensivo sorgeva il Castello di Colle Casale. Non si conosce la datazione esatta del fortilizio ma un documento del 1260 ne attesta il passaggio di proprietà alla Camera Apostolica dal feudatario Cappello, processato per eresia. La fortezza fu degli Orsini, poi dei Colonna, dei Borghese e infine dei Della Rovere. Venne distrutta dalle truppe di mercenari bretoni assoldate dal Cardinale Roberto di Ginevra con l'intento di schiacciare le terre che non si assoggettavano al papato.



 Pier Paolo Pasolini

Nella primavera del 1964, mentre gira le prime sequenze del film Il Vangelo secondo Matteo, Pier Paolo Pasolini s’innamora dei ruderi del fortilizio medioevale che si trova nella parte alta del colle circondato da profonde e selvagge forre, da cui sale il rumore del torrente Castello. È appunto questo il luogo scelto dal regista per filmare le scene del battesimo di Gesù, nel territorio di Chia, frazione di Soriano nel Cimino (VT): Fosso Castello - scenario ideale per la trasposizione delle topografie palestinesi - diventa quindi il Giordano.

Fosso Castello in un fotogramma del film Il Vangelo secondo Matteo
Anche altri registi scelsero questa zona affascinante per girare le loro opere cinematografiche, ad esempio Stanley Kubrick per alcune scene del film Spartacus (1960) e Mario Monicelli per l'indimenticabile Armata Brancaleone (1966).

Cascate di Fosso Castello

“Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti,/ che io vorrei essere scrittore di musica,/ vivere con degli strumenti/ dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare/ nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto/ sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta/ innocenza di querce, colli, acque e botri,/ e lì comporre musica/ l’unica azione espressiva/ forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà”. (Pier Paolo Pasolini, Poeta delle ceneri, 1966, in Tutte le poesie, a cura di W. Siti, II, Meridiani Mondadori, Milano 2003).


L'acquisto della Torre e del terreno che la circonda si realizza solo nell'autunno del 1970. Pasolini provvederà al restauro del castello abbandonato disegnando lui stesso la sua “casa di luce” con l’aiuto di un giovane Dante Ferretti, poi scenografo premio Oscar. 
Dalla torre mozza centrale, ingresso dell’abitazione, si aprono due ali scandite da pareti di legno ed enormi vetrate rivolte verso la verde Val Tiberina. Le stanze, di essenzialità francescana, poggiano su un basamento in sasso che accoglie i dislivelli naturali del luogo. Un capolavoro di integrazione nel paesaggio, una casa di pietra e di vetro mimetizzata fra le rocce e il verde della natura circostante.

Pier Paolo Pasolini visse spesso a Chia negli ultimi anni della sua vita per scrivere e riflettere. Qui lavorò al romanzo rimasto incompiuto, Petrolio (Einaudi, 1992) e da qui spedì molte delle sue Lettere luterane.

Castello di Colle Casale
Grazie a un accordo tra i proprietari e la cooperativa Sociale Il Camaleonte, la Torre di Chia e il castello/abitazione di Pasolini saranno aperti al pubblico una domenica al mese con visita guidata. È obbligatoria la prenotazione. 

Per maggiori informazioni e date di apertura clicca qui.

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